TEMPERAMENTO, CARATTERE E PERSONALITA’: UN CONTINUUM

TEMPERAMENTO, CARATTERE E PERSONALITA’: UN CONTINUUM

Temperamento e carattere, due dimensioni della personalità, componenti essenziali. E’ innata e immodificabile? E’ ereditaria o dipende dall’ambiente in cui cresciamo? A plasmarla contribuiscono molti aspetti quali l’ambiente e le esperienze, ma facciamo chiarezza.

Ognuno di noi, fin dalla nascita, porta con sé un fondamento biologico, ovvero il patrimonio organico innato che riceviamo attraverso la trasmissione ereditaria, da cui deriva la nostra costituzione morfologica e le modalità di funzioni vitali (circolatoria, respiratoria, digestiva, ecc.), che dipendono dal sistema nervoso ed endocrino; l’insieme di questi elementi determina un’iniziale struttura psichica, detta temperamento. Con questa parola intendiamo quindi la risposta naturale al corredo organico che ereditiamo: esprime impulsi, tendenze istintive, disposizioni, necessità e stati affettivi che si sommano ai fattori ambientali, che influenzeranno tutta la vita del soggetto. Il carattere, invece, è frutto dell’iniziativa del soggetto sotto l’influsso dell’ambiente: nel bambino questo è un tutt’uno con il temperamento, la decisione non si distingue dall’impulso, i processi di inibizione sono poco sviluppati, gli schemi mentali sono troppo semplici, ecc. Infine, la personalità unifica gli aspetti biologici del temperamento e quelli psichici del carattere ed è il risultato dell’interazione tra fattori innati, educativi, ambientali e culturali.

Ma vediamoli più nel dettaglio.

Quando parliamo di temperamento, ci riferiamo a quella parte innata della personalità determinata dall’eredità genetica, la dimensione più biologica ed istintiva della personalità. Nei neonati è già possibile distinguere diversi tipi di temperamento: a seconda della loro tendenza nel manifestare emozioni positive o negative e un umore up o down, possiamo individuare bambini più facili o difficili. Essendo ereditario, il temperamento è difficilmente trasformabile o modificabile, in qualche modo esisterà sempre questa tendenza, ma possiamo utilizzare alcune risorse per potenziarne o inibirne la manifestazione.

Il carattere invece è il riflesso delle nostre esperienze, quella componente della personalità che racchiude il temperamento e l’insieme delle abitudini educative/relazionali che la persona ha imparato; è dunque un aspetto sia innato, sia acquisito, quella parte di noi determinata dall’ambiente, dalle esperienze e dalle interazioni sociali che viviamo durante la vita. Tutti questi elementi influiscono sul nostro temperamento e sulle predisposizioni biologiche, modulandole e variandole, dando forma alla nostra personalità. Possiamo dire che l’origine del carattere è culturale, ovvero  passa attraverso diverse tappe - finché non raggiunge la sua massima espressione nell’adolescenza - è dunque modificabile e soggetto a cambiamento.

La personalità invece è il risultato della somma di più elementi, tra cui carattere, temperamento, abitudini apprese e comportamento. E’ un segno distintivo individuale e, pertanto, è caratteristica della persona, rimanendo stabile nel tempo e nelle situazioni. In psicologia, viene definita come la somma di emozioni, cognizioni e azioni che formano il modello comportamentale di una persona: è un insieme di processi che interagiscono tra loro e si autoregolano, costituendo un sistema dinamico. Innumerevoli autori si sono occupati di approfondire il tema della personalità e in questo panorama sfaccettato una teoria interessante è quella dei Big Five (Goldberg,1981), che individua cinque grandi fattori - o dimensioni - che descrivono le diversità tra individui.

Le cinque macro-categorie sono:

1- Estroversione-introversione: il polo positivo di questo fattore è rappresentato dall’emozionalità e dalla socialità, mentre quello negativo dalla tendenza ad essere calati maggiormente nel proprio mondo interno rispetto a quello esterno;

2- Amicalità: cortesia, altruismo e cooperatività, cordialità, al contrario ostilità, insensibilità  e indifferenza;

3- Coscienziosità: capacità di autoregolazione dell’individuo che si esprime in aspetti di tipo inibitorio (affidabilità, scrupolosità e puntualità) o proattivo (capacità di dirigere le proprie energie ed azioni verso mete e obiettivi);

4- Nevroticismo-stabilità emotiva: dalla stabilità emotiva, dominanza e sicurezza alla vulnerabilità, insicurezza ed instabilità emotiva;

5- Apertura all’esperienza: creatività, anticonformismo ed originalità, al polo opposto chiusura all’esperienza, ovvero conformismo e mancanza di creatività ed originalità.4

La valutazione della personalità attraverso il modello dei Big Five può avvenire mediante la compilazione da parte del soggetto di un questionario oppure mediante la valutazione della condotta in un contesto di simulazione. E voi, quale personalità siete?

(Lepri, 2020, psicoterapiaromaesti)