PROPOSTA DI LEGGE: STUDIO DELLE LIFE SKILLS NELLE SCUOLE
E’ di pochi giorni fa la proposta di legge presentata alla Camera per introdurre nel sistema scolastico l'apprendimento delle "life skills" ovvero quella gamma di capacità umane acquisite tramite insegnamento o esperienza diretta che vengono utilizzate per gestire problemi e situazioni quotidiane, quali creatività, flessibilità, attitudine alla risoluzione, capacità di giudizio, di argomentazione e di interazione. Se al giorno d'oggi la scuola prepara gli studenti in maniera più o meno consona, vi è però una grande carenza a livello di apprendimento per quanto riguarda tali competenze non strettamente cognitive, che sono in realtà le basi necessarie per la vita adulta. Dopo la conferma della necessità di una figura preposta al supporto psicologico nelle scuole, in questi giorni è stato fatto un ulteriore passo in avanti ed è diventata una proposta di legge la valorizzazione delle competenze non cognitive, quelle abilità sociali ed emozionali che permettono a giovani e adulti di gestire al meglio le relazioni per affrontare in modo efficace esigenze vere e concrete, come dire, un'educazione alla vita nella società e nel mondo delle relazioni.
Ma come cambierà il sistema scolastico e quali insegnamenti verrebbero introdotti? La proposta prevede competenze come amicalità, coscienziosità, stabilità emotiva, apertura mentale, ma anche flessibilità, creatività, attitudine alla risoluzione dei problemi, capacità di giudizio, capacità di argomentazione e capacità di interazione; saranno le singole scuole, in totale autonomia, a stabilire quali capacità verranno affrontate nelle classi di volta in volta: non verranno dunque né stravolti i programmi scolastici, né introdotta una nuova materia.
Una delle life skills su cui la proposta di legge punta in modo particolare consiste nell'educazione emotiva, una competenza introdotta in questi anni in moltissimi Paesi, con un conseguente aumento del rendimento del +13% tra gli studenti. Per la prima volta in Italia si terrà conto dunque di una correlazione che negli altri stati era già chiara, ovvero quella tra emozioni e apprendimento, al fine di far sviluppare nei ragazzi una conoscenza più critica ed emotiva. Vittoria Casa, presidente della commissione Cultura Scienza e Istruzione alla Camera, sottolinea che, mai come in questo momento, la scuola ha il compito di ricomporre il senso di disorientamento verso il mondo circostante che accomuna i giovani: è proprio a loro che vanno forniti gli strumenti necessari per superare le criticità generate dalla pandemia e affermarsi nella vita; integrare nella didattica le competenze non cognitive è dunque altrettanto fondamentale che apprendere i diversi saperi disciplinari.