L’ARTE DEL LITIGIO: IMPARALA E METTILA DA PARTE
In questo articolo andremo ad approfondire le 11 regole d’oro che facilitano il processo di riconciliazione delle parti a seguito di un conflitto. Parafrasando - ma non più di quel tanto - possiamo affermare che ogni litigio è come una bomba, ovvero è sempre presente un momento di accensione della miccia. Quest’epoca storica si caratterizza per un’altissima esposizione e condivisione, più o meno volontaria, con le persone che abbiamo accanto. L’equilibrio precedente è completamente mutato, accusiamo maggior irritabilità e minor tolleranza verso gli altri e le richieste che ci pervengono. È come se avessimo esaurito le nostre energie e non riuscissimo più a ricaricarci: è proprio in questo frangente che le relazioni rischiano di pagare il prezzo più alto e a risentirne maggiormente, perchè involontariamente facciamo sì che i nostri rapporti interpersonali diventino la nostra valvola di sfogo, tramite la quale scaricare le nostre paure, ansie e rabbia.
Come prevenire dunque situazioni potenzialmente esplosive ricreando un buon equilibrio? Innanzitutto una premessa; è doveroso sottolineare, e ricordare, che il conflitto è inevitabile, è un elemento imprescindibile e che fa parte di noi esseri umani: prima lo accettiamo e prima capiremo che non possiamo - e non dobbiamo evitarlo, ma dobbiamo imparare a gestirlo nel migliore dei modi. Riprendiamo la metafora iniziale, perché ci permette di comprendere meglio quello che accade nella nostra mente e di conseguenza nei nostri comportamenti; un litigio è come una bomba, che però non scoppia da sola: c’è sempre un momento in cui qualcuno accende la miccia, e da lì a poco avviene l’esplosione. Questo è quanto accade quando litighiamo, per cui la domanda che sorge spontanea è: come possiamo individuare il momento cruciale e fermarci prima, evitando quindi di innescare l’ordigno? Come possiamo imparare a riconoscere quel comportamento-miccia che trasforma un dialogo da costruttivo a distruttivo?
[ Precisiamo che disinnescare non significa evitare la discussione, ma riuscire a portarla avanti in modo costruttivo poiché solo comunicando in modo sano e funzionale generiamo valore ]
Per riuscirci dobbiamo innanzitutto analizzare le nostre emozioni e i comportamenti conseguenti: quando li abbiamo individuati, analizziamo quelli degli altri per poi comprendere quali risposte emotive abbiano generato tali reazioni di risposta, infine integriamo i due vissuti, il nostro e quello dell’altra persona coinvolta, focalizzandoci sul rapporto di causa-effetto. Se prestiamo attenzione, riusciamo a cogliere come durante un litigio c’è un preciso momento in cui un certo comportamento fa innescare l’esplosione, trasformando la discussione da costruttiva a distruttiva: ecco, quello è il comportamento da modificare. Sono state individuate a tal proposito 11 regole per imparare a “litigare bene”, ovvero delle buone prassi per iniziare e portare a termine discussioni funzionali e costruttive che non minino le relazioni:
- Regola n°1: il conflitto è inevitabile, quindi non possiamo evitarlo, ma imparare a gestirlo bene;
- Regola n°2: il focus della discussione deve rimanere sull’oggetto della stessa e/o sull’emozione conseguente, senza minacciare la relazione tra le persone;
- Regola n°3: è necessaria una comunicazione assertiva e non violenta con la quale spiegare come l’altro ci fa sentire, sia esplicitando le emozioni che proviamo, sia rimandando verbalmente le emozioni che crediamo l’altro stia provando: in tal modo riusciremo ad attuare una sintonizzazione emotiva;
- Regola n°4: non sfruttare i punti deboli del nostro interlocutore, poiché utilizzare le informazioni che conosciamo sulla sua storia, per poi ferirla nel profondo, è alquanto dannoso;
- Regola n°5: ascoltare la persona che ci sta accanto, accogliendolo nelle sue necessità;
- Regola n°6: la parola chiave dev’essere empatia, ovvero imparare a comprendere anche quando non condividiamo il punto di vista altrui;
- Regola n°7: trovare un punto di accordo, che non significa necessariamente raggiungere un compromesso, ma riuscire a costruire insieme una nuova prospettiva;
- Regola n°8: se il litigio è solo su base emotiva, dobbiamo correggere il tiro ed esplicitare di non essere arrabbiati con la persona che abbiamo davanti, la quale non deve diventare quindi una valvola di sfogo, ma ammettere di avere bisogno d’aiuto perché stiamo attraversando un periodo difficile;
- Regola n°9: ammettere di avere torto, quando succede. Capita infatti di iniziare una discussione per poi rendersi conto di non aver ragione; in quel caso, la cosa migliore da fare è disinnescare la bomba e proseguire oltre, con il coraggio di dire: “ho sbagliato”;
- Regola n°10: non interrompere l’altro, è necessario che ogni membro abbia i propri spazi in cui potersi esprimere, rispettando i tempi di cui la persona necessita;
- Regola n°11: mantenere la distanza fisica, nessun litigio deve arrivare ad un contatto o ad un approccio fisico, se non per un abbraccio.
(Lamarca, 2021, Psicologia Contemporanea)