IDENTITA’ PERSONALE: UN CONCETTO COMPLESSO
Genere, sesso, gender, ruoli, identità, orientamento.. e chi più ne ha più ne metta, sono tanti i ‘nuovi’ termini di questo millennio che sono esplosi nel nostro vocabolario, ma ne sappiamo il reale significato? Li utilizziamo correttamente?
Scopriamolo.
Innanzitutto è d’obbligo dare qualche definizione.
Corpo: elaborazione e interpretazione sociale, espressione culturale;
Genere: è una modalità di configurare culturalmente i corpi, trasforma una differenza anatomica in una distinzione sociale pertinente costruendo socialmente dei ruoli sessuati;
Sesso anatomico: si suddivide in sesso genetico (il contenuto cromosomico), sesso gonadico (utero e testicoli), sesso neuropsicologico (sviluppo del cervello secondo le condizioni sessuali date) e il sesso biologico, ovvero le caratteristiche maschili/femminili col le quali nasciamo;
Identità personale: risultato dell’integrazione tra la nostra identità sessuale e l’influenza dei fattori esterni;
Identità sessuale: è l’insieme di 4 che dimensioni:
- sesso biologico: come nasciamo, ovvero le caratteristiche maschili e femminili, qualcosa di oggettivo
- identità di genere: il sentirsi maschi o femmine, la percezione che abbiamo di noi stessi, un aspetto soggettivo, che dipende da noi, da come ci sentiamo
- ruoli sociali e sessuali attesi: cosa la società si aspetta dall’essere maschi o femmine
- orientamento sessuale: la preferenza sessuale ovvero eterosessuale, omosessuale o bisessuale
Queste dimensioni non fluttuano indipendenti, si intrecciano tra loro e con fattori esterni quali l’esperienza diretta, l’ambiente sociale e le relazioni con gli altri. La nostra identità personale dunque, pur condizionata da fattori fisiologici e biologici di base, si evolve in una molteplicità di aspetti che ci rendono unici nella nostra complessità.
Comprendendo tali specificità possiamo capire, ad esempio, come un adolescente che cerca di definire e costruirsi un’identità sessuale – e quindi personale – possa sentire dentro di sé una devastante e inconciliabile frattura tra il sesso biologico (come nasce, se maschio o femmina) e l’identità di genere (come si sente, ovvero uomo o donna).
[ Se ho un sesso femminile alla nascita ma mi sento maschio, come farò a trovar riscontro con i ruoli sociali attesi? A quali dovrò aderire? Cosa la mia società si aspetta da me? La mia famiglia e i miei amici come prenderanno ala notizia? Ma io, innanzitutto, ne sono sicuro? ]
Ugualmente, può capitare che non ci si senta appartenere ad uno specifico orientamento sessuale, per cui è necessaria un’ulteriore distinzione:
Transessuale: chi intraprende/ha intrapreso un percorso di cambiamento per percepirsi coerente con il sesso biologico desiderato e diventare definitivamente uomo o donna
Transgender: chi sceglie di rimanere in uno spazio di confine tra uomo e donna, ovvero non apporta modifiche all’apparato genitale. E’ questo il caso di chi si sente donna nonostante sia nata biologicamente di sesso maschile e decide di appartenere al genere femminile pur mantenendo un sesso biologico maschile, ovvero senza effettuare alcuna transizione anatomica.
(Le differenze di sesso, genere e orientamento, Graglia, 2019)