IL TRADIMENTO: TRADIRE O NON TRADIRE?

IL TRADIMENTO: TRADIRE O NON TRADIRE? 

Un tema scottante come quello del tradimento, “tradire o non tradire?” rappresenta un dilemma.

C’è un solo tipo di trasgressione che può privare una coppia della propria serenità, felicità e identità: un tradimento. Ma perché tradiamo? Quando parliamo di “infedeltà” a cosa ci riferiamo di preciso? Un tradimento significa sempre la fine di un rapporto? Sono queste alcune delle domande che si pongono le persone che hanno subito un tradimento. Domande che spesso restano senza risposta.

Nella definizione di infedeltà rientra una vasta gamma di significati, incluso il sexting, la pornografia, le hotline, etc; non essendoci una definizione universalmente riconosciuta, la stima varia notevolmente, tra il 26% e il 75%. Secondo recenti statistiche, emerge come il tradimento sia considerato come un modo diffuso di amare, mentre la fedeltà sembra essere diventata una vera trasgressione. In amore, infatti, fedeltà vuol dire lealtà, ovvero  amore per una sola persona e rapporti sessuali esclusivi: con l’innamoramento due individui si scelgono in modo elettivo, si preferiscono ad ogni altro e prendono un impegno reciproco di fedeltà, ma tale legame è sempre contrastato da una forza opposta, ovvero il desiderio sessuale per persone nuove, diverse, interessanti. La tentazione erotica può risvegliarsi come trasgressione, avventura e disordine: l’uomo è affascinato dal corpo della donna, mentre la donna, anche se ammira la bellezza scultorea in un corpo maschile, non se ne accontenta e desidera un corteggiamento. 

[ Cosa spinge a tradire? ]

Una buona percentuale di tradimenti avviene per soddisfare i propri bisogni personali, che non vengono realizzati nella coppia; in particolare, le principali principali motivazioni sono:

- un nuovo amore;
- noia;
- vendetta;
- gusto della trasgressione;
- attrazione erotica irresistibile.

[ Quali le coppie maggiormente a rischio? ]

Tra le coppie più a rischio vi sono quelle che hanno appena costituito una famiglia, con i figli ancora piccoli, o che hanno operato scelte più o meno definitive e vincolanti per quanto riguardo il lavoro e l’abitazione, come se la somma di questi impegni inderogabili disturbi in modo significativo la dimensione individuale e susciti il desiderio di fuga: di fronte al moltiplicarsi di responsabilità e compiti gravosi, i partner si trovano spesso impreparati ad affrontare i doveri richiesti dal nuovo ruolo di genitori; il tradimento può sorgere proprio quando il modello del sacrificio si scontra con l’esigenza di proteggere la libertà individuale.

[ Quali sono le ferite create dal tradimento? ]

L’infedeltà ferisce in modo diverso, perché  ci rivolgiamo ad una certa persona per soddisfare un’infinita lista di bisogni, quali l’amore più grande, il migliore amico/a, il miglior genitore, il mio fidato/a confidente, il/la mio/a compagno/a emozionale, il mio pari intellettuale, etc.. Non solo, a causa dell’ideale romantico, confidiamo nella fedeltà del nostro partner, nonostante  si viva in un’epoca in cui ci si sente autorizzati a rincorrere i propri desideri, poiché la nostra è la  cultura del “mi merito di essere felice”. Se un tempo si divorziava perché eravamo infelici, oggi si divorzia perché potremmo essere più felici, e se il divorzio portava grande vergogna, oggi, scegliere di rimanere quando si può andare è la nuova vergogna. Si è soliti pensare che se qualcuno tradisce, o c’è qualcosa di sbagliato nel rapporto o c’è qualcosa di sbagliato in noi, ma dimentichiamo che tradimento significa desiderio, ovvero implica fattori quali il desiderio di attenzione,di sentirsi speciali e importanti. Un tradimento può paradossalmente portare a un miglioramento della relazione stabile poiché, a causa dei forti sensi di colpa, si diventa più tolleranti nei confronti del partner e si è più disposti ad accettare tutto quello che fino a ieri avrebbe scatenato la guerra. Al contrario, è anche possibile diventare intolleranti perché, avendo scoperto un mondo nuovo, non sopportiamo più i disagi che provengono dal vecchio rapporto, neppure le indifferenze, i musi lunghi, le arroganze dell’altro/a. Tradire comporta momenti di euforia e di depressione, malinconia che il/la compagno/a di sempre non capisce: richiede un grande lavoro di mascheramento che si contrappone alla disinvolta spensieratezza degli incontri con l’amante.

[ È possibile perdonare un tradimento? ]

Ognuno dovrà fare i conti con se stesso e chiedersi cosa è disposto o meno ad accettare, qual è il limite invalicabile oltre il quale non c’è più tolleranza, e conseguentemente fare le proprie scelte, poiché il tradimento può essere perdonato e/o curato, ma non cancellato. Alcuni tradimenti sono il risultato finale di coppie già alla deriva, altri ci offrono una nuova opportunità, altri si limitano a sopravvivere, altri ancora riescono a  trasformare la crisi in un’opportunità e esperienza di crescita.

Come afferma R. Giommi “Ogni tradimento che incontriamo fuori e dentro di noi rompe uno schema di continuità e ci ricorda che le cose possono finire. Quando togliamo l’ancora e poniamo noi stessi nelle mani di un’altra persona dobbiamo sapere che rischiamo di essere delusi. Il tradimento apre una ferita nel cuore e può sopravvivere solo in funzione di questo totale e fidato lasciarsi andare. È il paradosso che tocca direttamente il mistero e il senso della vita umana: si è traditi solo quando si ama e non si può amare senza rischiare di essere traditi.”

(Doni, https://www.terapiabrevestrategica-mi.it )

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