ESSERE UN ADOLESCENTE: IL RUOLO DELL’AMBIENTE E DEL CONTESTO
In che modo ambiente e contesto influiscono sullo sviluppo psicofisico di un adolescente? Occorre innanzitutto specificare che entrambi influenzano il modellamento cerebrale e che le metamorfosi cerebrali del sistema limbico sono responsabili della vulnerabilità alla presenza del gruppo dei pari. La loro approvazione infatti, provoca scariche di dopamina che gratificano fortemente la mente adolescente, tanto da non valutare le conseguenze di determinate azioni, tant’è che i comportamenti a rischio aumentano proprio in compagnia del gruppo. Tuttavia, se i giovani rimanessero ‘congelati’ in una mancanza di sperimentazione e coinvolgimento sociale, il rischio sarebbe quello di subire blocchi evolutivi e ritardi, sia nello sviluppo di funzioni cognitive, sia nella promozione di abilità sociali. Viceversa l’assenza di un supporto adulto e l’immersione totale nel gruppo dei pari sono un fattore di rischio per lo sviluppo di comportamenti devianti. Nonostante la presenza di difficoltà emotive, disorientamento e impulsività dei comportamenti, non dobbiamo considerare l’adolescenza come un momento difficile - da sopportare e supportare - ma come un periodo di esplosione creativa in cui affiancare i giovani ad esprimere al meglio le proprie potenzialità. La ricerca di novità, l’effervescenza emotiva e l’investimento nelle relazioni sono i pilastri cardine, nonché punti di forza, che gli adolescenti utilizzano per esprimere al meglio il proprio sé. Lo sviluppo cerebrale, infatti, predispone attivamente allo sviluppo di tali caratteristiche, fondamentali per i compiti evolutivi di questa fase di vita, ma soprattutto per la formazione della propria personalità adulta. Come genitori, o figure di riferimento, è necessario dunque riconoscere tali elementi per permettere la loro espressione, inglobata in uno stile educativo autorevole - e non autoritario - che affianchi i figli nel rispetto dell’autonomia e dell’espressione di sé, definendo dei limiti che li sostengano nel loro percorso di crescita. Da non dimenticare il punto fondamentale, ovvero che l’adolescente è - o deve essere - il vero e proprio protagonista del suo percorso di formazione identitaria. La relazione affettiva genitoriale modella e influisce sullo sviluppo cerebrale: se stili educativi infantilizzanti o controllanti possono limitare e/o bloccare l’espressione adolescenziale, più funzionale ed efficace risulta essere lo sviluppo di un rapporto educativo che responsabilizzi maggiormente i giovani; è un cammino sicuramente impegnativo che richiede molte energie, ma che può darà i suoi frutti, perché investire sulla ricchezza, originalità e opportunità di sviluppo dei propri figli consente loro di realizzare un sé ricco e dinamico. Il problema maggiore consiste proprio nella difficile ricerca di un punto di equilibrio tra le spinte individuali degli adolescenti e le modalità educative genitoriali, in un’ottica di responsabilizzazione che deve sostituirsi alle modalità di controllo e correzione, che risultano essere poco efficaci. Ultima dimensione da trattare è quella del digitale, dalla quale non possiamo prescindere quando parliamo di adolescenza. Mondo del tutto nuovo, con il quale dobbiamo confrontarci quotidianamente, ci ha avvolto e avviluppato in questi ultimi 20 anni, stravolgendo canoni ormai consolidati e sviluppando nuovi spazi che consentono ai giovani di sperimentare ulteriori possibilità di realizzazione personale e sociale. Molti adulti, faticando a considerare il virtuale come luogo di crescita, impediscono a priori l’utilizzo di questa dimensione, con il rischio di limitare lo sviluppo espressivo e relazionale dei ragazzi. Non solo, tali condotte rischiano di infantilizzare l’adolescente poiché controllare e limitare le azioni del figlio può portare all’interruzione del processo di maturazione cerebrale: è dunque necessario modificare il proprio sistema di rappresentazioni riguardo al mondo virtuale, permettendo ai giovani di costruire progetti educativi che favoriscano l’esplorazione creativa e il senso di responsabilità. (RosA&Lancini, 2022, Psicologia Contemporanea)
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